All’Ombra del Colosseo
All’Ombra del Colosseo è la manifestazione storica dell' Estate Romana, da oltre venti anni tutte le sere spettacoli comici nell'arena da 2000 posti a sedere. Villaggio ad ingresso libero con ristoranti, pub, libreria, mostre, eventi culturali, aperitivi, discoteca e le partite dei campionati Europei di Calcio 2012.
Programma della
Manifestazione dell’ Estate Romana All’Ombra del Colosseo
Comic Ring
All’ombra del Colosseo
14 giugno 2012 e tutti i martedì
Ridi di Cuore
All’ombra del Colosseo
15 giugno 2012
Rodolfo Lagana’
All’ombra del Colosseo
16 giugno 2012
Andrea Perroni
All’ombra del Colosseo
20 giugno 2012
Dado
All’ombra del Colosseo
21 giugno 2012
Marco Passiglia
All’ombra del Colosseo
22 giugno 2012
All’Ombra del Colosseo Andrea Perroni (da il Messaggero)
Torna mercoledì sera all’Ombra del Colosseo Andrea Perroni, alla sua
quarta volta sul palco della rassegna (altre repliche il 29 luglio, il
17 e il 22 agosto e il 5 settembre). Il giovane comico ha già
frequentato abbondantemente radio e televisione, con le sue imitazioni e
le sue canzoni. Non mancheranno, anche inquest’occasione, le parodie di
Sandro Piccinini, Rocco Papaleo, Flavio Insinna, Luciano Spalletti, il
sindaco Alemanno, ma anche Pino Daniele, Ligabue, Califano e Negramaro.
Perroni me piace! è lo stesso titolo dello scorso anno e di questa primavera al Golden: lo spettacolo cambia?
«Il titolo indica più che altro il contenitore. Si tratta di
uno show sempre diverso, potrei chiamarlo Perroni Live. Le mie
performance cambiano, non solo ad ogni allestimento, ma anche di sera in
sera. Domani partirò da una riflessione sull’Imu e da una carrellata di
tutti gli acronimi che ci perseguitano. Poi, probabilmente, non ne
parlerò più».
Cos’ha di diverso lo spettacolo da quelli degli altri suoi colleghi?
«Innanzitutto non si tratta di cabaret, né di un lungo monologo. In
scena con me c’è la Bus Band con musiche originali e inaspettate: gli
autori Carlo D’Alatri e Massimo Guelfi hanno abbandonato le sonorità
classiche del varietà, citando piuttosto Bregovich. Recito in smoking,
ma indosso le converse. Amo le esibizioni più varie e invito sul palco
molti ospiti. Al Golden una sera è salito Antonello Venditti. La
definizione che amo di più dello spettacolo è uno show a metà tra Roma e
New York».
Ci parli di uno tra gli ospiti previsti.
«Pino D’Antrodoco, parcheggiatore, che commenterà con me alcuni canti
dell’Inferno di Dante. Vi rivelo anche il nostro patto segreto: io gli
pongo delle domande, ad ogni sua scena muta il cachet cala di un euro.
Il risultato è che dice la prima cosa che gli passa per la testa, sempre
veloce, sempre esilarante».
Cosa ama e cosa non le piace dei comici romani?
«Amo tutti, da Petrolini a Proietti, fino a Brignano. Se pure non sento
di somigliare a nessuno, nè mi lascio troppo influenzare. Qualcuno mi ha
accostato a Montesano. Io credo che questi volti, patrimonio della
città e del Paese, siano dentro tutti noi, ma non c’è niente di più
importante che individuare la propria identità. Il romano ha un solo
limite: l’ostentazione dell’origine capitolina. Siamo nati in una città
straordinaria, che vince da sempre. Credo sia sufficiente esserne
consapevoli, esibirlo con fanatismo rischia di ottenere un effetto
negativo».